mercoledì 21 novembre 2012

IL VIADOTTO DI CANSANO

Ponti e viadotti sono elementi di grande fascino e di solito in un plastico ferroviario non mancano mai. Purtroppo, nel mio, lo spazio che avevo riservato a questo accessorio ha dovuto lasciare posto ad una modifica di progetto senza alternative. Niente ponte nel plastico, ma una promessa a me stesso di farne un modulo alla prima occasione. L'occasione si è presentata con la mostra modellistica che si è tenuta a Montesilvano il 2 settembre 2012, così all'inizio di Marzo ho dato inizio al progetto che tenevo da tempo nel cassetto: il viadotto che si trova sulla linea Sulmona-Castel Di Sangro, poco dopo la stazione di Cansano, che avevo visto nel poster centrale della rivista ITreni di qualche anno fa. Eccola qui.


Nel sopralluogo alla struttura, mi sono reso conto che, lungo la linea, quasi uno dopo l'altro, vi erano diversi viadotti simili ma non perfettamente uguali. La differenza più evidente era nella tipologia di mattoni utilizzati: alcuni avevano le volte delle arcate in mattoni, altre in cemento, oppure pietre per i piloni di diversa grandezza. 




Ho deciso di prendere le caratteristiche che mi piacevano di più e le ho unite insieme nel mio modello concedendomi una licenza modellistica che avrei giustificato come "libera ispirazione" al viadotto di Cansano. Ho infatti realizzato le volte in mattoncini rossi e aggiunto le bugnature agli spigoli dei piloni. Ecco il disegno con le misure principali del viadotto. 


 E qui il giorno della mostra con il mio piccolo sogno realizzato dopo circa 400 ore di dedizione spalmate nell'arco di 6 mesi. 



E veniamo alla evoluzione costruttiva del progetto. Ho utilizzato una testata conforme allo standard Fremo in un'ottica di futuri meetings. Il profilo è quello HO- E 96.
 

Ho provveduto ad applicare la prolunga necessaria a compensare la profondità in altezza del viadotto con il piano del ferro.
 

Si comincia con l'organizzazione dei pezzi. Il telaio utilizza compensato da 10mm. La base, su cui poggia il viadotto, è da 15mm.; il viadotto compensato da 6mm.


Il viadotto costruito con anima in compensato sarà ricoperto da lastre di forex da 2mm. completamente incise a mano per la riproduzione delle varie tipologie di mattoni. 
Prima fase: disegnare il profilo dei due fianchi del viadotto.
 

Via col taglio .....
 

...ed ecco le fiancate tagliate. 
 

Si procede all'assemblaggio del telaio. 
 


 ...giusto per vedere l'effetto che fa...proviamo la sagoma del viadotto. 


E' il momento di predisporre la sede del binario, che servirà anche da unione superiore delle due fiancate del viadotto. 
 

La striscia di compensato viene irrobustita da due listelli di cm 2x1 montati di costa per garantire migliore rigidità. 
 

La base per il binario poggia su due sostegni fissati alle testate del modulo e posizionati in maniera tale che lo strato di sughero (nel mio caso da 4mm) che ospiterà il binario, sia a filo con il profilo della testata.
 

Dopodichè si procede a montare il telaio del viadotto....la base fissata ai piedi dei piloni... 
 

...e la base per il binario fissata alle spalle superiori... 
 


Con la mia preziosissima anche se piccola sega da banco vengono ricavate le facce laterali mancanti dei piloni. 


Eccoli qui montati. 
 


Con dei fogli di carta ricavo i quattro profili orografici del modulo disegnandoli a matita...
 

...ritagliati e poggiati sul foglio di compensati mi permettono di ritracciare il profilo per il taglio con il seghetto alternativo e procedere al montaggio dei quattro angoli del modulo.
 



Per i rilievi ho utilizzato fogli di polistirolo sagomati con il filo a caldo. 
 


Dal momento che saranno tolte più di una volta prima del definitivo incollaggio, le varie fette vengono numerate per una ricomposizione veloce. Il viadotto non sarà infatti fissato subito in sede per essere comodamente gestito fuori opera, ma sarà comodo provare spesso durante l'avanzamento dei lavori come si presenta rimettendolo in sede e riposizionando il "terreno".



Dal momento che il modulo, a differenza della norma, non sarà aperto nella parte sottostante a causa della presenza della base di appoggio del viadotto, si è reso necessario bloccare il dado di serraggio per la vite di accoppiamento con altre testate. A questo scopo il dado è stato saldato ad una piastra fissata sulla testata con 4 viti. 
 

Verifica di accoppiamento con un'altra testata. 
 

Ognuna delle tre sedi ha la sua piastra con dado saldato (la saldatura me la sono fatta fare da un fabbro). 
 
  
Volendo sopraelevare la strada che deve passare sotto al viadotto ho utilizzato un artigianale matita parallela per ritagliare una curva. 

  
Fase di stuccatura della cassa... 




 ...e sua colorazione.  


  
E' arrivato il momento più importante, perchè sarà quello a dare, o non dare, valore al viadotto: la preparazione delle lastre di forex che dovranno essere incise. Per sicurezza procedo a verificare la maneggevolezza del forex alla piegatura e a come gestire il successivo incollaggio alle pareti di compensato. 



Passo quindi al taglio delle fasce che serviranno per le volte. La misura da tagliare è piuttosto grande e non rischio che la riga mi si sposti durante il passaggio del taglierino; quindi la blocco per bene. Mi farà fare meno fatica e potrò fare più passate leggere con la massima precisione. 




Inizia il lavoro più duro. Non tanto per la difficoltà, quanto per la ripetitività e la lunghezza. Con dei tubi di rame ed ottone mi sono preparato diversi piccoli attrezzi per incidere il forex a pressione. Ho sagomato i tubetti nelle forme rettangolari desiderate in modo da ottenere con la pressione la forma del mattoncino voluto. E' una tecnica che ho visto utilizzare dal modellista Emmanuel Nouallier e mi ha subito ingolosito (oltre che farmi venire il mal di polso!).
 


 Più avanti, con il colore, si riusciranno ad apprezzare anche i piccoli mattoncini. 



 Intanto, per spezzare la monotonia delle incisioni, si può sistemare il binario. 



Per allineare al meglio il binario, flessibile semirigido della Peco cod 75, ho preparato delle dime apposite per tenere da una parte il binario distanziato sempre allo stesso modo e permettermi di bloccare dall'altra dei listelli con chiodini. 




 ...ci accontentiamo! 



 Le volte sono finite e possono essere incollate. Ho utilizzato dell'Attak gel. 



 Una delle tante prove intermedie. 



Le sagome laterali delle arcate. 
Ho preparato le fasce di forex della misura esatta e le ho accuratamente bloccate, nella sede che dovranno occupare, con del nastro da carrozziere. 




 Poi dall'interno ho segnato il profilo dell'arco con una matita. Quella sarà la parte da tagliare. 



 Ecco come si presenta la sagoma tagliata e rifilata . 



Per riprodurre l'incisione che separa il bordo lungo il profilo delle arcate dalle pietre ad opera incerta che ricopre il resto del fianco, ho ritagliato un semicerchiodel diametro necessario e l'ho utilizzato come guida per il punteruolo. 



  
Prima di procedere all'incisione delle pietre, le ho pazientemente disegnate a matita per avere una base sicura e visibile su cui procedere. 





 Ecco ben visibile uno degli utensili sagomato e buona parte delle lastre incise. 



 Questo è il punteruolo utilizzato per incidere le pietre ad opera incerta. 




 Dopo diverse settimane finalmente si può passare all'incollaggio delle tessere. 




 Come dicevo all'inizio mi è piaciuto riprodurre anche sul bordo esterno i mattoncini che riproducono la volta invece che fare tutto in cemento come nella realtà. 


Questi, non so come chiamarli, sono gli spessori che assecondano i quattro punti di sicurezza situati lungo il viadotto. Si sono rivelati utilissimi perchè hanno nascosto naturalmente i punti di taglio delle varie lastre affiancate. 


 Una prova per le pietre che reggono la ringhiera di protezione. 


  
Iniziano le diverse fasi di coloritura e sporcamento. 





  
Ogni tanto una prova anche a luce ambiente per verificare quanto sia lontana la somiglianza al vero. 



 Le bugnature. Anche queste nel viadotto reale non ci sono, ma io le ho volute inserire. 



 Sono tagliate da una lastrina di plasticard da 0,5mm. Per piegarle le ho serrate, tra due righe metalliche, con una morsa e con l'asciugacapelli le ho portate a 90 gradi . 




 Un'altra fase intermedia di colore. 




 Il collarino nasconde la linea di unione delle lastre che coprono i piloni da quelle che coprono le arcate. 



 L'incollaggio delle bugnature. Necessari listelli e strisce di compensato per incollarle 
perfettamente a 90°. 





 Ancora una fase di colore e sporcatura. 




 Il tentativo di riprodurre il calcare che si forma con gli scarichi delle acque. 



 La volta da sotto. 



 I cornicioni. 



 La ringhiera (articolo Faller).



 Verniciatura ed invecchiamento del binario. 




 Massicciata, cornicioni e ringhiera. 




 Ormai è ora di fissare il viadotto al modulo. 



 Prende forma la terra. 





 Evidenziamo qualche parte rocciosa. 





 Si comincia con la vegetazione. 




 Alberi e cespugli prendono forma. 







 L'avanguardia di un gregge alla forte luce del sole di Agosto. 




 E' arrivato il giorno della mostra... 







Il desiderio di avere anche io il mio viadotto è stato soddisfatto. Ma averlo e vederci delle automotrici ferme non è proprio bello. Il prossimo obiettivo sarà renderlo operativo con qualche altro modulo per chiudere un circuito e farlo vivere come si conviene.