martedì 27 marzo 2007

PALI PER LA CATENARIA

Questa certamente è l'autocostruzione più stimolante che abbia fino ad ora affrontato. Un particolare ringraziamento alla straordinaria vitalità di Pierino, un modellista ottantenne(!), che mi sta riversando con passione ogni sfumatura della sua ultra cinquantennale esperienza e che mi ha seguito passo passo nella preparazione e realizzazione dei vari passaggi. In questo lavoro "in serie" ho usato i suoi attrezzi e soprattutto le "dime" che lui si è artigianalmente costruito per ottimizzare il lavoro. La realizzazione, non particolarmente complessa, è un po’ lunga, dal momento che i pezzi da costruire sono numerosi, ma la soddisfazione finale ripaga ampiamente l’impegno profuso (non meno soddisfatto anche il portafoglio per il risparmio rispetto all’acquisto dei modelli commerciali!).Il modello ricalca il palo M30 delle FS con braccio di poligonazione tipo 1937 con isolatore I 489 a. Le misure generali rispecchiano la scala HO, così come l’altezza del filo di contatto (69 mm.) che rientra nelle norme NEM, mentre il diametro dei tubetti d’ottone è leggermente più generoso. La scelta è stata dettata da una priorità di fondo: la volontà di avere una maggiore robustezza per un esercizio attivo sul plastico, che materiale di spessore inferiore, oltre alla maggiore difficoltà di assemblaggio, non avrebbe garantito. Ognuno poi potrà decidere per proprio conto come procedere, modificando o migliorando il procedimento e la realizzazione.

Materiale utilizzato
- tubo di ottone 4mm.x1 (parte bassa del palo mm.41) A
- tubo di ottone da 3mm.x1 (parte centrale del palo mm.53) B
- tondino di ottone da 2mm. (parte superiore del palo mm.20 e mensola mm.60/65) C, I
- barretta di ottone da mm.12x500 spessore 3mm.
(da cui si tagliano le basette che fungono da plinto mm.12x14x3) D
- barretta di ottone filettata da 3mm. (per l’ancoraggio sotto il plinto) E
- barretta di ottone mm.2x1x500 (da cui si tagliano i bracci di poligonazione) H
- filo di bronzo fosforoso da 0,8mm. (per la zampa di ragno) F
- filo di acciao da 0,6mm. (per il tirante) L
- isolatori (quelli usati sono della Sommerfield art.205) G
- punte da trapano da 0,6mm.(per i tiranti e per l’innesto della catenaria
sulla mensola); 0,8mm.(per le zampe di ragno);
2mm.(per l’innesto della mensola nel palo);
4mm.(per il foro della basetta plinto)
- rondelle e bulloncini da 3mm.(per il fissaggio della barra filettata)
- utensili vari per la lavorazione.



Taglio dei segmenti A,B,C.

Tagliare i segmenti utilizzando un utensile adatto ad operare un taglio netto e preciso. Con l’ausilio di un distanziatore, anche una tavoletta di legno bloccata sul tavolo di lavoro è sufficiente, è possibile velocizzare il lavoro evitando di segnare ogni volta il pezzo da tagliare. Per comodità si possono tagliare i pezzi un po’ più lunghi della misura stabilita: verranno registrati in un secondo momento.

Saldatura dei segmenti A e B.

Blocchiamo il pezzo A in una morsa

Con un saldatore portatile a gas scaldiamo la sommità che dovrà ospitare il segmento B.

Dopo aver passato un po’ di pasta salda per disossidare la parte, sciogliamo lo stagno all’interno del tubo senza esagerare in quantità.

Una leggera sporcata di pasta salda anche sul segmento da inserire….

…e possiamo inserirlo per la lunghezza stabilita in anticipo continuando a scaldare con il saldatore per qualche secondo per completare la saldatura.

Ripetiamo l’operazione per il numero di volete necessario.

Foro per l’inserimento della mensola.

A questo punto andiamo a forare il segmento B con una punta da 2mm. avvalendoci di una dima
di ottone. La dima sul bordo ha una serie di scanalature di vari diametri utili ad accogliere varie misure di tubicini. Sulla sommità invece ci sono una serie di fori, anche questi di vari diametri, che verranno utilizzati a seconda delle situazioni.

Inseriamo il nostro palo nella scanalatura appropriata fino a poggiare con la giunzione sul bordo della piastrina (la misura del foro sulla dima è già quella corretta) e pratichiamo il foro.

Il foro è pronto. La mensola verrà saldata successivamente.

A questo punto è il momento di rifilare la base del palo misurando l’altezza cui deve trovarsi la mensola e tagliando l’eccedenza.

Utilizzando una artigianale dima fissata vicino al seghetto come distanziatore ed utilizzando una mensola come blocco, sarà uno scherzo tagliare tutti i pali alla stessa distanza.

Saldatura barra filettata.

Blocchiamo nella morsa il palo capovolto e con la stessa procedura fatta in precedenza saldiamo la barra filettata (usando una asta intera che taglieremo volta per volta) inserendola all’interno del palo per circa 1 –1,5 cm.

Con la stessa procedura vista sopra, tagliamo la barra filettata della misura che più ci è utile.

I pali prendono forma.

Un po’ di pulizia e una tornita alla giunzione per modellarne la forma in questa fase risulta facile, precisa e veloce.

….e la differenza si vede!

Preparazione delle basette (plinti).

Con l’ausilio del consueto distanziatore si procede al taglio della basette che formeranno i plinti dei pali.

Una volta tagliate procediamo alla foratura.

Ancora una dima artigianale sotto il trapano a colonna per velocizzare le operazioni. (In questo caso tenere fermo il pezzo con la punta di un giravite per evitare che si avviti alla punta del trapano).


Saldatura del plinto.

Per la saldatura della basetta utilizziamo una dima formata da una parete di legno che al centro riporta uno spessore sufficiente a mantenere il palo in posizione verticale e scostato dal fondo in maniera che non ostacoli la posizione del plinto (il palo viene tenuto in posizione da una catenella da un lato fissata al legno e dall’altro ancorata ad una molla che la mantiene tesa). Il piano su cui poggia la basetta è di alluminio in modo da resistere alla fiamma del saldatore e nello stesso tempo trasmettere il calore anche alla parte sottostante.


Sul fondo di alluminio è praticato un foro dello stesso diametro della barretta filettata, in modo
che il palo possa penetrarvi fino al limite iniziale del primo segmento così da pareggiare il livello
con la base del plinto ed essere saldato allo stesso livello.


In questo modo si scalda a sufficienza il plinto e con l’aiuto di un attrezzo, una lima va bene, lo si posiziona sotto il palo.

Una volta posizionato il plinto in corrispondenza del foro, aiutandosi con il tondino che fungerà da mensola, si spinge il palo verso il basso facendolo scivolare dentro il foro del plinto fino a toccare il fondo. Una ulteriore scaldata con la fiamma e si passa lo stagno alla base del palo, si corregge quanto basta l’ortogonalità tra la base, il palo e la mensola e il plinto è fissato.

Ed un altro pezzo si è aggiunto ai nostri pali.

Saldatura del terzo segmento (C) e della mensola (I).

Questa doppia operazione viene effettuata con un unico intervento. La dima utilizzata è composta da tre guide A, B e C. Sia B che C sono formate da tubetti saldati su supporti fissati alla tavoletta di legno e sono perpendicolari tra loro, così come C è perpendicolare con A che a sua volta è in perfetta prosecuzione con B. I tubetti in B e C hanno apertura di 2mm. esattamente come la mensola e il terzo segmento del palo che vi devono essere inseriti. Il palo fin qui assemblato va poggiato sulla guida A e bloccato dalla solita catenella (la guida A è un profilato ad U largo quanto il diametro della base del palo).

Inserire la mensola nella guida C, facendola passare attraverso il foro fatto in precedenza sul palo, posizionandola nella maniera desiderata (io la lascio sporgere circa 1 mm. per aumentarne la robustezza).

Inserire attraverso la guida B il tondino da 2mm., che costituisce il terzo segmento del palo, e andarlo ad inserire dentro il palo fino a incrociare la mensola appena inserita.

A questo punto, dopo aver bloccato la tavoletta ad una morsa, è possibile procedere alla saldatura. Con un unico passaggio si salderanno entrambi i pezzi.

Per liberare il nostro palo basterà tagliare il segmento superiore nel punto delimitato dalla guida che rappresenta la misura precisa dell’altezza e il palo, dopo essere stato liberato dalla catenella, si sfilerà. Per pali che necessitano di altezze maggiori e pali multipli va usata una dima diversa.


Pratichiamo i fori per i tiranti e per l’innesto superiore della catenaria con l’isolatore.

Con l’ausilio della solita dima pratichiamo prima il foro sul palo….

….e poi i due fori sulla mensola, uno servirà per il tirante, l’altro servirà per il supporto dell’isolatore per la catenaria.

Prepariamo e aggiungiamo i tiranti.

Inseriamo nel foro predisposto il filo di acciaio armonico. Con le dita pieghiamolo fino alla corrispondenza del foro sul palo…

…..una volta piegato tagliamo il segmento con una tronchesina…

….con una piccola pinza curvare anche l’altra estremità in modo che entri nel palo correttamente…..


…e con due punti di saldatura il tirante è al suo posto.

I bracci di poligonazione e le zampe di ragno.

I bracci sono ottenuti con una piattina di ottone di 2mm.x1mm…..

….la dima usata in questo caso…


…blocchiamo dima e barretta con la morsa….

…e le diamo forma con l’aiuto di un martellino…


…e completiamo l’ultima curva con l’ausilio di una pinza con i becchi tondi.

Il braccio di poligonazione è pronto. Prima di essere tagliato a misura bisogna fare il foro per la zampa di ragno e l’isolatore.

Visto che per bucare il braccio non è stata pensata nessuna dima, ma si utilizza una piccola morsa per tenere fermo il pezzo sotto il trapano a colonna, è meglio incidere un invito con un punzone. In questo modo la punta non scappa ed il foro viene preciso .

Dopo aver tagliato con una tronchesina il braccio nella misura corretta si passa alla saldatura sulla mensola.

Il braccio, in questo caso interno, è saldato.


Una delle diverse fasi di pulitura. Ricordiamoci sempre di salvaguardare anche la nostra salute: in molte occasioni guanti e mascherina sarebbero consigliati.

Siamo in dirittura d’arrivo! Con del filo di bronzo fosforoso e con l’aiuto delle pinzette pieghiamo le zampe di ragno e le infiliamo negli isolatori (quelli utilizzati sono della Sommerfield).


Nota: la zampa di ragno andrebbe arrotolata all’isolatore. Infatti alla fine di questa guida troverete la versione modificata. Questo sistema può essere adottato da chi vuole una procedura più veloce ed una resistenza maggiore alla sollecitazione del pantografo sul filo della catenaria (dal momento che fa corpo unico con il braccio ed è molto rigido).

Per saldare la zampa di ragno al braccio mi è venuta in aiuto la terza mano, strumento insostituibile. Trovata la giusta posizione, togliere e mettere i pali è diventata una manovra
comoda e veloce.

…un punto di stagno e via…

…anche la zampa di ragno è a posto. Naturalmente nella posa della catenaria verrà accorciata a misura. Così come nella posa della catenaria verrà inserito anche l’isolatore superiore.

Ed ecco un primo lotto pronto per la verniciatura. Alcuni pali multipli che andranno montati sui marciapiedi della stazione principale e una serie di pali a braccio interno.

I pali sono stati verniciati e montati su un piccolo set (che tornerà utile anche per altre foto). Sono verniciati in due differenti toni: quello di sinistra è più scuro e sporco di quello di destra. La scelta dipenderà dal gusto personale (personalmente lo preferisco più scuro).






Modifica alla zampa di ragno
Per un maggiore realismo ecco la modifica alla zampa di ragno. Con un filo di acciaio armonico piegato ad U e sagomato, serrato intorno all'isolatore.






COME REALIZZARE LA CATENARIA