mercoledì 8 agosto 2012

LE TORRI FARO A TRALICCIO


Ecco un altro elemento di grande impatto visivo per un plastico: le torri faro. Nella mia città, Pescara, ne sopravvivono ancora due e si ergono ancora in quello che un tempo era il piazzale dei binari della vecchia stazione di Pescara C.le. Da esse ho preso lo spunto per realizzarne alcune per me e per alcuni amici. Le ho leggermente riadattate utilizzando al posto degli angolari, con cui sono realizzate nella realtà, dei sottili tubi di rame da 1 mm con diametro da 0,5 per il passaggio dei fili che illuminano i led, e ne ho diminuito di un paio di cm l'altezza portando il traliccio da 34 cm (30 metri al vero) a 32. Ecco il modello reale.



 Il terrazzino delle luci con i caratteristici proiettori. 



Passiamo alla riproduzione. Con questo telaietto mi sono costruito le scalette. 


Il telaio permette di tenere bloccati i fili di rame consentendo una saldatura veloce e precisa. 
 

Dopo la saldatura si separano le scale tagliando le file intermedie. 
  


Stesso procedimento per le protezioni. 
 

Il risultato è soddisfacente. 
 

Ora si passa alla piegatura del filo di rame a 0,4mm che costituirà l'intelaiatura delle facce laterali del traliccio. Ho disegnato su una tavola di compensato le diverse sagome guida dei modelli da riprodurre e con l'aiuto di una pinza ho provveduto alle pieghe. 
 

Successivamente ho accoppiato due dei tubi portanti aiutandomi, prima di saldare tutti i punti di contatto, con del nastro di carta gommata per bloccare tutto in modo da non avere nessun tipo di movimento dei pezzi da unire. 
 

  
Dopo avere preparato due delle quattro facce, si passa all'unione delle altre due. Una dima di compensato adatta allo scopo permette il fissaggio dei due pezzi in posizione corretta permettendo un'agevole e precisa saldatura. 


Ecco un angolo pronto. Con lo stesso procedimento si prepara anche l'altro...
 


... e poi si uniscono tra di loro. Se si è proceduto con attenzione sarà sufficiente qualche pezzo di carta gommata per tenere fermi ed in posizione i due pezzi tanto da provvedere a fare i primi due punti di saldatura su entrambi i lati per avere il pezzo completamente bloccato e procedere a saldare gli altri punti con facilità. 
 


Tra una pausa e l'altra sono state preparate le cabine dei quadri elettrici. Le torri sono 7: quattro sono a misura normale, due sono state richieste più basse (25 cm. al posto dei 32 delle altre) ed una è in scala N. 


Ora si preparano tutti i ripiani. Si provano, si regolano se necessario, si praticano le aperture per il passaggio e si contrassegnano i punti di corrispondenza.



Questi sono i proiettori. Grazie all'amico Giuliano che me ne ha tornito un campione, è stato possibile successivamente farne dei cloni in metallo mediante fusione.


Un forellino al centro per il passaggio dei fili. 
 

Questo supporto in plastica, ricavato dallo stop di una vite da muro di un diametro leggermente superiore a quello dei proiettori,  è stato utile per la piegatura di un filo di ottone da 0,4 per farne dele forcelle.
 




Ottenuta la piegatura si sfila la spira e si taglia e.......  


...ecco di colpo un buon numero di anelli da sagomare per utilizzarli come forcelle.



Forando i proiettori possono qle forcelle possono essere inserite per permettere il loro movimento in verticale. 
 



Saldando alla forcella un piede, sempre utilizzando il filo di ottone da 0,4, si può inserire il proiettore sui supporti del terrazzino ed ottenere anche il movimento orizontale.


Vediamo come realizzare il terrazzino utilizzando una lastrina di ottone da 0,2 mm. Alla base del pavimento va praticata in anticipo l'apertura da cui si accede attraverso la scaletta ed i quattro fori in cui verranno infilate le quattro sommità del traliccio. Poi si procede alla saldatura del rialzo lungo l'intero perimetro.


Un bordo di legno che ci fa da battente per mantenere in posizione la sottile sctriscia di ottone è un ottimo alleato per una saldatura ottimale. 



Un lato alla volta e si chiude il perimetro. 


Una passata di fresa con un trapanino per pulire gli eccessi di stagno. 



Si procede alla saldatura dei supporti che hanno una doppia funzione: quella di fare da punto di ancoraggio per la fascia superiore del balconcino e quella di permettere l'inserimento del piede della forcella che porta il proiettore (il tubicno di rame è da 1mm con diametro 0,5)



Non rimane che saldare il terrazzino al traliccio inserendo i quattro lati entro i fori. Siccome nei quattro tubi d'angolo dovranno passare i fili delle luci, si dovrà avere cura di fare le quattro saldature dalla parte sottostante una volta posizionato il terrazzino nella giusta posizione. 


Nella foto successiva si vedono le saldature. Solo a questo punto si procede con il lavoro più faticoso e stressante: il montaggio delle scalette e dei ripiani. Si comincia dalla parte alta: prima si infila la scaletta e poi si inserisce il piano e lo si fissa. Il traliccio è a tronco di piramide e non si può fare altrimenti. Dopo aver fissato il ripiano (io l'ho saldato) si fissa la relativa scaletta. Si procederà così fino alla base.


Finalmente le torri sono montate. Con gli attrezzi del caso si provvede a levigare tutte le parti saldate, ad un lavaggio con acqua e sapone per sgrassare al meglio il metallo e dopo l'asciugatura all'applicazione di una mano di fondo. Per il metallo e la plastica uso il primer Tamiya che mi soddisfa moltissimo. 




Si può notare che la cabina elettrica e il primo ripiano su cui la stessa poggia, non sono state inserite. Avendo utilizzato la verniciatura ad areografo avrei colorato allo stesso tempo anche la cabina e sarebbe venuto tutto troppo omogeneo. Così l'ho inserita alla fine facendo solo dei ritocchi nei punti di saldatura. 


Torniamo di nuovo ai proiettori. Dopo avervi inserito dei led smd di misura adeguata (in rete se ne trovano di tutte le misure e intensità di luce) ed averli fissati con una goccia di vinavil (quando si asciuga è perfettamente trasparente), ho voluto applicare una lente a simulazione della protezione di vetro. Un semplice foglio di acetato leggermente scartavetrato per renderlo opaco ed un tubetto di ottone, dello stesso diametro del proiettore, affilato per renderlo una vera e propria fustella ed il risultato è quello che vedete.



Anche per incollare la lente ho utilizzato il vinavil con una piccola parte lungo il bordo. Una volta asciuto non si vede nulla. 


Prima di applicare i proiettori si vernicia la torre. Poi si inserisce anche la cabina con il suo ripiano.



La base è di compensato stuccato con una miscela di polvere di malta cementizia, vinavil e talco. 


Sul fondo, preventivamente, è stata scavata la sede per ospitare le resistenze dei led. Un coperchio con un foro al centro fissato con un punto di colla lascerà passare solo due cavi per il collegamento. 


Eccole sul plastico. Una nelle parte nord della Stazione di Santa bibi. 



Tutte le sedi sono "interrate". 



Questa è la torre nella Stazione di Piccionopoli.





L'ultima è nella zona sud della Stazione di Santa bibi. 





Una veduta d'infilata delle due torri della stazione di Santa Bibi.